Oggi, B. e Pascoli
Io non ho studiato tante poesie a memoria. Le solite, quelle di tutti, credo, di cui faccio fatica a ricordare anche i primi versi. Oggi B. un mio ragazzino marocchino del centro educativo doveva finire di studiarsi tutti i 64 versi de "L'aquilone", pregni delle paccose tematiche del fanciullino, e mica era un compito di castigo. B. ha i riccioli neri, gli occhi vivi e un sorriso contagioso. Ed è tra i migliori della sua classe. Non tra gli stranieri, tra tutti. Ci ha messo un pomeriggio intero e alla fine la sapeva. Alle Superiori vuol fare Ragioneria. B. è il primo ragazzo straniero che conosco che non farà una scuola tecnico-professionale.
Sono un po' di anni che faccio questo lavoro, e oggi ho visto qualcosa cambiare. Ora a scuola ci sono le generazioni di ragazzi stranieri cresciuti qui; parlano bene, non stanno più solo con i connazionali, avranno prospettive e possibilità diverse anche solo rispetto a quelli di sette anni fa. Sempre di più. Non pensavo davvero che Pascoli avesse ancora da insegnarmi qualcosa.
Sono un po' di anni che faccio questo lavoro, e oggi ho visto qualcosa cambiare. Ora a scuola ci sono le generazioni di ragazzi stranieri cresciuti qui; parlano bene, non stanno più solo con i connazionali, avranno prospettive e possibilità diverse anche solo rispetto a quelli di sette anni fa. Sempre di più. Non pensavo davvero che Pascoli avesse ancora da insegnarmi qualcosa.
1 Comments:
Bel collegament!
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