Trovo e pubblico
La copertina del Mucchio Selvaggio di aprile “avrebbe” dovuto riportare un disegno di uno storico personaggio del fumetto italiano. Il "catzillo" è un fumetto underground, molto famoso negli anni Ottanta, che l'autore Gianfranco Grieco ha modificato per noi facendolo assomigliare a Berlusconi, ovviamente legato a un lungo articolo che mette in guardia sul votare “Forza Italia” alle prossime elezioni politiche.
Abbiamo usato il verbo “avrebbe” perché il distributore nazionale (Parrini) si è rifiutato di fare uscire il giornale in edicola. Non vuole correre il rischio di denuncie penali. Il giornale verrebbe comunque boicottato da molti distributori locali non di sinistra, il tipografo nicchia, la par conditio, rapporti con il potere etc etc. Insomma paura. Paura di ritorsioni legali, economiche e magari anche fisiche da parte del soggetto raffigurato nel disegno .
La redazione trova ciò un atto di censura inqualificabile. La satira è un diritto affermato dalla nostra Costituzione (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” - Art. 21). Se si va con la memoria indietro nel tempo a copertine, molto più feroci e provocanti, di giornali come il “Male”, “Frigidaire” o “Cuore” ci si rende conto di come è peggiorato il rapporto tra la stampa e il potere e di quanto la libertà di espressione sia sempre meno garantita.
La censura è sempre stata usata come strumento di repressione e negazione di valori e tematiche “scomode”.
Comitato di redazione del Mucchio Selvaggio.
La copertina originale la potete vedere e scaricare qui.
Abbiamo usato il verbo “avrebbe” perché il distributore nazionale (Parrini) si è rifiutato di fare uscire il giornale in edicola. Non vuole correre il rischio di denuncie penali. Il giornale verrebbe comunque boicottato da molti distributori locali non di sinistra, il tipografo nicchia, la par conditio, rapporti con il potere etc etc. Insomma paura. Paura di ritorsioni legali, economiche e magari anche fisiche da parte del soggetto raffigurato nel disegno .
La redazione trova ciò un atto di censura inqualificabile. La satira è un diritto affermato dalla nostra Costituzione (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” - Art. 21). Se si va con la memoria indietro nel tempo a copertine, molto più feroci e provocanti, di giornali come il “Male”, “Frigidaire” o “Cuore” ci si rende conto di come è peggiorato il rapporto tra la stampa e il potere e di quanto la libertà di espressione sia sempre meno garantita.
La censura è sempre stata usata come strumento di repressione e negazione di valori e tematiche “scomode”.
Comitato di redazione del Mucchio Selvaggio.
La copertina originale la potete vedere e scaricare qui.
6 Comments:
Sono pienamente daccordo con la considerazione che la satira non deve avere nessun tipo di censura.
Il fatto che non essendoci nessuno in Italia che da destra è in grado di fare satira crea una situazione di satira a senso unico e quindi la scusa per censurare.
"Far satira" è il comodo pretesto molto fighetto - quindi da intellettualino di sinistra- con cui i cosiddetti "progressisti" (che però hanno nell'Unione due pezzi storici comunisti del profondo Novecento) si prendono l'arbitrio di poter seminare qualunque calunnia o insulto possibile contro il nemico. Troppo comodo. Non è che la destra non sia capace di fare una simile satira di segno opposto. L'uomo di destra - moderato, conservatore, borghese, spesso cattolico- prova un istintivo ribrezzo a manipolare la verità, a infangare o rovinare una persona, così, con la disinvoltura amorale con cui lo fanno gli avversari. Diciamo, semplicisticamente, che la sua "buona educazione" glielo vieta, così come gli tremerebbe la mano se qualcuno gli chiedesse di imbrattare un muro: sport nel quale invece eccelle senza problemi di coscienza chi milita a sinistra. Quindi, basta di prenderci in giro. L'Italia è già, da lungo tempo, sotto una dittatura ideologica, ed è quella dell'egemonia del pensiero e del modus operandi della sinistra. Un centesimo, fatto da destra, di quel che fanno i teppisti dei centri sociali sotto elezioni, farebbe gridare tutta la stampa d'Italia al pericolo per la democrazia da parte di "rigurgiti fascisti". Siamo seri.
si, appunto, siamo seri.
La superiorità morale della destra che inibisce la pratica incivile della satira..
Ma chi sei? Schifani?
ormai ciò che è assente nel nostro paese penso sia quel minimo di cultura che dovrebbe permettere una visione più consona degli avvenimenti. gli strilloni di una dstra incolta e arrogante, farebbero bene studiare la cultura greca e latina, dove e' nata la satira. per sua natura la satira ha come bersaglio il potere, il volto noto, il personaggio, l'abitudine consolidata, la tradizione, questo oramai da piu' di 2000 anni, 2000 anni che non sono certo patrimonio della nostra destra, la cui unica memoria melanconica e sospirosa va al ventennio " dorato" , ove i giornali dicevano la verita', c'era ordine nelle vie e ciascuno poteva dormire sogni tranquilli, specie se indossava come pigiama una camicia nera. al dila' di tutto ogni democrazia si basa proprio sulla capacita' di proporre sempre confronti, sulla continua critica, se cosi' non fosse...... l'unico limite alla satira, come ad ogni altra forma di espressione, dovrebbe essere il buon gusto e il rispetto della persona intesa nel suo essere, comunque,centro di liberta' personali.
Bella Settimio!
il più bel pezzo di satira mai letto...
Personalmente mi preoccupa molto di più l'aria di auto-censura che si respira nella vicenda. Quando sono gli stessi individui a poibirsi un legittimo agire di critica ancor prima che un'autorità lo faccia, quest'ultima ha raggiunto il massimo della sua efficacia, vietare senza vietare.
Sul discorso della satira il secondo anonimo mi pare abbia detto tutto.
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