venerdì, luglio 28, 2006

Dopo

una nottata a gironzolare tra i meandri di Williasburg per salutare un amico che se ne torna a Vancouver ad insegnare all' Facolta' di Architettura (prima vena che si chiude: penso al Politecnico. Al sudiciume che corre sotto e sopra le cattedre. Alla schiera di leccaculo e portaborse che fieri e agili si muovono tra corridoi, aule e segreterie; che si destreggiano tra finanziamenti e borse di studio tutte pilotate; che con aria sofferente ti dicono che e' durissima lavorare. Bersani, my hero, a quando l'Universita'?).

Un risveglio miracolosamente avvenuto puntuale e addolcito da una chiacchierata al telefono con la piu' bella di sempre (ma che voce fantastica avevi stamattina?).
Latte e cereali.
Un po' di malinconia: un altro amico se ne va dalla Mela. Mordono e scappano in tanti qui. Ritorno di pensieri della notte di fronte alla prima paglia del giorno.

Poi girovago prima del lavoro tra notizie deprimenti: indulto (sono favorevole. Vorrei Travaglio a lezione continuativa per dieci anni da Sofri. Magari qualcosa riesce a passare tra le pieghe rattrappite del cervello da squadrista che si ritrova. Squadrista. Come ha detto Sofri. Sottoscrivo), Libano-Israele (a me la conferenza di Roma e' parsa comunque una buona idea. Il casino che c'e' la' e' un'altra cosa. Ne parleremo. Qui si leggono versioni veramente diverse), .. insomma il sentirsi piccoli di boda e panpot.

Ma vado giu' verso il basso. E vedo Vieira all'Inter. Non volevo piu' tornarci. Avevo rimosso. Invece no e' tutto vero. Ancora una volta casco li'. Ancora una volta ha ragione lui: lo compro anch'io il dvd dello scudetto dell'inter, lo compro ... per vedere Camoranese che dribbla 5 dei 17 argentini mediocri dell'Inter e la mette dentro per Ibra che infila il quarto portiere della Selecao.
Scudetto. Cori. E' l'anno di Kily e Burdisso, ragazzi.