Minà, ti voglio bene!
Nella tua biografia si legge "E’ uno dei cinquanta, cento operatori culturali, comunicatori, o artisti che hanno ideato e affermato, in Italia, la televisione e il suo linguaggio. Ed è uno dei giornalisti italiani più conosciuti all’estero per i suoi reportages e documentari spesso realizzati in collaborazione con network internazionali."
Pur riconoscendoti queste "etichette" (chi sono io per metterle in discussione..), per me tu, caro Gianni, sei un simbolo, un ricordo, una pagina indimenticabile della mia infanzia..
Non potrò mai dimenticare i sabati pomeriggio incollato alla tv di stato (quella RAI che adesso è diventato un inutile fotocopia delle tv commerciali..) per vedere un programma di calcio (of course..) sulla storia dei mondiali..
Per me, ragazzino prossimo all'adolescenza (parliamo dei primi anni 80), poterti vedere in tv al sabato pomeriggio con l'amichetto del cuore (il mitico Cassi..) dopo aver sudato a scuola al mattino, dopo aver giocato senza tregua a calcio nel pomeriggio, davanti ad una tazza di tè o di cioccolata era una gioia tale, un appuntamento religioso, imprescindibile... molto più della messa delle 11 alla domenica..
Mentre raccontavi con la tua voce magnetica quegli eventi sportivi mi hai permesso di distinguere, magari in modo inconsapevole, il buon giornalismo dal cattivo, la passione nel lavoro dal semplice compitino, la poesia dalla cronaca..
Poi nel tempo ho scoperto che eri tanto, molto di più di un giornalista sportivo..
Ma per me rimani e rimarrai sempre un grande amico a cui volere bene per tutta la vita.
Pur riconoscendoti queste "etichette" (chi sono io per metterle in discussione..), per me tu, caro Gianni, sei un simbolo, un ricordo, una pagina indimenticabile della mia infanzia..
Non potrò mai dimenticare i sabati pomeriggio incollato alla tv di stato (quella RAI che adesso è diventato un inutile fotocopia delle tv commerciali..) per vedere un programma di calcio (of course..) sulla storia dei mondiali..
Per me, ragazzino prossimo all'adolescenza (parliamo dei primi anni 80), poterti vedere in tv al sabato pomeriggio con l'amichetto del cuore (il mitico Cassi..) dopo aver sudato a scuola al mattino, dopo aver giocato senza tregua a calcio nel pomeriggio, davanti ad una tazza di tè o di cioccolata era una gioia tale, un appuntamento religioso, imprescindibile... molto più della messa delle 11 alla domenica..
Mentre raccontavi con la tua voce magnetica quegli eventi sportivi mi hai permesso di distinguere, magari in modo inconsapevole, il buon giornalismo dal cattivo, la passione nel lavoro dal semplice compitino, la poesia dalla cronaca..
Poi nel tempo ho scoperto che eri tanto, molto di più di un giornalista sportivo..
Ma per me rimani e rimarrai sempre un grande amico a cui volere bene per tutta la vita.
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