Sul divano col papà ovvero la cognizione del dolore (calcistico)
Lui milanista, riverista, nereorocchiano, anti-berlusconiano, silenzioso, guru del calcio dilettantistico, trent'anni di panchine fredde.
Io laico, anti-inglese, segnato dalle stimmate adolescenziali dei rigori di Italia-Argentina, per cui il vero amore è solo per quella maglia azzurra e ogni dolore non sarà mai più come quel dolore, come tutto quello che succede a quell'età.
Il dialogo rimane ai minimi essenziali per tutto l'evento.
Ma alla fine porto a casa:
Io laico, anti-inglese, segnato dalle stimmate adolescenziali dei rigori di Italia-Argentina, per cui il vero amore è solo per quella maglia azzurra e ogni dolore non sarà mai più come quel dolore, come tutto quello che succede a quell'età.
Il dialogo rimane ai minimi essenziali per tutto l'evento.
Ma alla fine porto a casa:
- Non si può perdere una partita se Maldini segna al volo dopo 1 minuto di gioco. (Eh no, si può..)
- Gattuso ha un piede che se lo ingessi riesce a tirare storto lo stesso.
- Adesso si mettono lì e fanno contropiede fino alla fine (45' min.) (No, Giorgio, è Ancelotti, mica Rocco).
- (Sul rigore) Cosa doveva fare? Pararla e mangiare anche la palla?!
- (Alla fine) Almeno sono contento per quei due coglioni in tribuna, che sembravano i padroni di Istambul.
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