venerdì, maggio 27, 2005

Sul divano col papà ovvero la cognizione del dolore (calcistico)

Lui milanista, riverista, nereorocchiano, anti-berlusconiano, silenzioso, guru del calcio dilettantistico, trent'anni di panchine fredde.
Io laico, anti-inglese, segnato dalle stimmate adolescenziali dei rigori di Italia-Argentina, per cui il vero amore è solo per quella maglia azzurra e ogni dolore non sarà mai più come quel dolore, come tutto quello che succede a quell'età.

Il dialogo rimane ai minimi essenziali per tutto l'evento.

Ma alla fine porto a casa:
  1. Non si può perdere una partita se Maldini segna al volo dopo 1 minuto di gioco. (Eh no, si può..)
  2. Gattuso ha un piede che se lo ingessi riesce a tirare storto lo stesso.
  3. Adesso si mettono lì e fanno contropiede fino alla fine (45' min.) (No, Giorgio, è Ancelotti, mica Rocco).
  4. (Sul rigore) Cosa doveva fare? Pararla e mangiare anche la palla?!
  5. (Alla fine) Almeno sono contento per quei due coglioni in tribuna, che sembravano i padroni di Istambul.
E poi in giro in bicicletta, musica, paglie, a pensare quando mai riuscirò a cancellare Aldoserena che la spara fortissimo in pancia a Goycoechea, dio lo abbia in gloria.