domenica, novembre 06, 2005

Barcellona, Parigi e il bello

- Torno da Barcellona. 25 gradi, la gente riempie le taverne e i tavolini nelle piazze: alle 3, fumando paglie e bevendo bianchi, aspettano serenamente le loro tapas prima di tornare in ufficio. I colossi di Jean Nouvel e Herzog & De Meuron mostrano il volto nuovo di una città che sembra saper riqualificare le sue zone piu sfavorite. La città é piena di fermenti, l'orgoglio catalano coesiste con le contaminazioni sudamericane e europee. Non sara una vera metropoli cosmopolita, pero c'é il mare e il Barça e la qualità della vita mi sembra parecchio alta.

- Rientro a Parigi, spazzata dal vento e piena di luce. Chirac rilascia una polverosa dichiarazione mentre le banlieues bruciano. Sarkozy che vorrebbe sostituirlo nel 2007 mantiene la linea della fermezza, condannando ogni violenza e rivendicando la diminuzione dei crimini rispetto ai tempi del governo socialista. L'uomo forte della destra nasconde le sue debolezze dietro la maschera da duro.
Il modello di integrazione razziale é in crisi, la Francia guarda l'insurrezione delle sue periferie e contempla i suoi fallimenti: scelte urbanistiche, integrazione, educazione, occupazione.
Cosi i media riprendono una frase del 1990 dell'odiato (dalla destra) Miterrand, che piu o meno diceva: "In cosa puo sperare un giovane che nasce in un quartiere senz'anima, che vive in un brutto palazzo, circondato da altre cose brutte, da muri grigi in un paesaggio grigio per una vita grigia, con una società che preferisce distogliere lo sguardo e interviene solo per gridare o proibire?"

- Domanda: E' meglio crescere poveri a Parigi o ricchi a Barcellona? O cosi cosi a Piacenza?

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

La piccola città è scossa in questi giorni, perchè un gruppo di ragazzi ha dato fuoco alle macchine dei prof.A me le parole di Mitterrand che hai scritto mi sembrano una buona spiegazione. Ma una parte della spiegazione, perchè qui non si è circondati dal brutto, non quello esteriore in senso stretto, intendo. Non c'è banlieu, non c'è degrado. Ma ci sono i grandi, che si accorgono dei giovani solo quando urlano e i giovani che vedono il brutto dove magari noi non riusciamo neanche più a vedere niente.Oggi ci hanno chiesto di scrivere qualcosa per il bel giornaletto della città a riguardo. Io e il collega Zyxal ci siamo guardati, e poco più.

1:16 PM  
Blogger grosrat said...

il mio divano letto é disponibile, e visti i miei orari non mi avresti neanche troppo tra le balle.
se porti anche la chimera Panpot, ti offro il letto e dormo io sul divano.
poi andiamo a trattare l'acquisto dell'edicola in place du marché sainte catherine.

10:56 PM  

Posta un commento

<< Home