Marie Antoinette
Visto finalmente ieri sera il film di Sofia Coppola. All'ottimo cinema di Battery Park, a due passi da Ground Zero.
Beh poche esitazioni. Io, o meglio noi (io, la mia dolce metà e tutte le nostre nevrosi) l'abbiamo trovato semplicemente meraviglioso. Alla faccia dei tanti critici che hanno storto il naso. Una magnifica e coltissima sequenza di immagini ridotte spesso a puri colori accompagnata da una colonna sonora sublime. Una serie di fotogrammi che hanno colto lo spirito di un'epoca storica o meglio del suo finire re-interpretandolo in chiave assolutamente contemporanea. Nell'entrare nel processo evolutivo del personaggio non si può evitare di sfiorare tante nevrosi della donna contemporanea. Che siano di volta in volta il naturalismo, il - superficiale - amore per l'organic, piuttosto della frivolezza o del riavvicinamento alle tematiche della famiglia tradizionale. Un oscillare continuo e irriverente sulle corde vibranti della femminilità.
L'eleganza di alcune riprese mi hanno lasciato a bocca aperta. E qui penso al ballo in maschera ripreso dall'alto, o alla danza di torte e scarpe colorate oppure ancora alla passeggiata di Marie Antoinette in lutto con la sua figura in nero con dialoga muta con gli alberi "formali" di Versailles.
Una gioia per gli occhi e per le orecchie.
Beh poche esitazioni. Io, o meglio noi (io, la mia dolce metà e tutte le nostre nevrosi) l'abbiamo trovato semplicemente meraviglioso. Alla faccia dei tanti critici che hanno storto il naso. Una magnifica e coltissima sequenza di immagini ridotte spesso a puri colori accompagnata da una colonna sonora sublime. Una serie di fotogrammi che hanno colto lo spirito di un'epoca storica o meglio del suo finire re-interpretandolo in chiave assolutamente contemporanea. Nell'entrare nel processo evolutivo del personaggio non si può evitare di sfiorare tante nevrosi della donna contemporanea. Che siano di volta in volta il naturalismo, il - superficiale - amore per l'organic, piuttosto della frivolezza o del riavvicinamento alle tematiche della famiglia tradizionale. Un oscillare continuo e irriverente sulle corde vibranti della femminilità.
L'eleganza di alcune riprese mi hanno lasciato a bocca aperta. E qui penso al ballo in maschera ripreso dall'alto, o alla danza di torte e scarpe colorate oppure ancora alla passeggiata di Marie Antoinette in lutto con la sua figura in nero con dialoga muta con gli alberi "formali" di Versailles.
Una gioia per gli occhi e per le orecchie.
3 Comments:
E' vero che lei si mette delle all star verdi?
Le All-Star sono azzurre chiare e non se le mette. Fanno solo capolino dietro ad una serie di scarpe d'epoca (o presunte tali)tra le quali lei sceglie quelle che arricchiranno la sua collezione.
ehh come son prolisso!
le all star a me erano sembrate violette chiare e le finte scarpe d'epoca in realtà sono delle manolo....(cultura du sex and the city::)
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