Pre-Columbus day
Oggi, domenica, la giornata è scivolata via bene. Forse perchè qui domani, per molti (me incluso) ma non per tutti, è vacanza.
Trattasi di long weekend, quindi. E prego notare il suono così dolce.
Mattina lenta causa lungo ed estenuante party per i 30 del Conte, conclusosi per me e topa alle quattro del mattino con un hamburger somewhere a chelsea.
Caratterizzata dalle ormai mie celebri (tra le nostre quattro mura) Pancakes con sciroppo d'acero e lettura (peraltro ancora difficoltosa) del New York Times comprato all'alba.
(Tra l'altro segnalo che gli elefanti, incazzati per i continui maltrattamenti subiti, hanno cambiato la loro natura docile e sono diventati aggressivi).
Beh dopo lungo tergiversare tra una improbabile gita in barca a vela e una trasferta al DIA Beacon, costellato da varie telefonate al Belpaese (Grosrat, non riesco a prendere la linea della tua dimora milanese), ci siamo decisi per un Japan Day.
Visita al Noguchi Museum con tragitto spettacolare. Quello che faceva lo stesso Noguchi per andarsene al suo studio (ora Museo) da Midtown: teleferica dalla 56th street a Roosvelt Island (vista mozzafiato di Manhattan), camminata attraverso questa strana isola (sarà per la presenza del manicomio o per il bel progetto modernista di Sert?), ponte e tre blocchi nel Queens.
Beh Noguchi io lo metto nella lista dei miei artistiprevalentementescultori preferiti.
Vicino a Brancusi, Chillida e Melotti. Per intenderci.
Stavolta abbiamo trovato pure una bella mostra temporanea sulla feconda amicizia Noguchi-Buckminster Fuller. Chapeau, che cervelli.
Per rimanere in tema ho portato la topa da Sakagura.
In mezzo a Midtown con un tramonto mozzafiato che, visto da est tra i canyon di grattacieli, ci ha quasi commosso.
E domani è vacanza, appunto.
Trattasi di long weekend, quindi. E prego notare il suono così dolce.
Mattina lenta causa lungo ed estenuante party per i 30 del Conte, conclusosi per me e topa alle quattro del mattino con un hamburger somewhere a chelsea.
Caratterizzata dalle ormai mie celebri (tra le nostre quattro mura) Pancakes con sciroppo d'acero e lettura (peraltro ancora difficoltosa) del New York Times comprato all'alba.
(Tra l'altro segnalo che gli elefanti, incazzati per i continui maltrattamenti subiti, hanno cambiato la loro natura docile e sono diventati aggressivi).
Beh dopo lungo tergiversare tra una improbabile gita in barca a vela e una trasferta al DIA Beacon, costellato da varie telefonate al Belpaese (Grosrat, non riesco a prendere la linea della tua dimora milanese), ci siamo decisi per un Japan Day.
Visita al Noguchi Museum con tragitto spettacolare. Quello che faceva lo stesso Noguchi per andarsene al suo studio (ora Museo) da Midtown: teleferica dalla 56th street a Roosvelt Island (vista mozzafiato di Manhattan), camminata attraverso questa strana isola (sarà per la presenza del manicomio o per il bel progetto modernista di Sert?), ponte e tre blocchi nel Queens.
Beh Noguchi io lo metto nella lista dei miei artistiprevalentementescultori preferiti.
Vicino a Brancusi, Chillida e Melotti. Per intenderci.
Stavolta abbiamo trovato pure una bella mostra temporanea sulla feconda amicizia Noguchi-Buckminster Fuller. Chapeau, che cervelli.
Per rimanere in tema ho portato la topa da Sakagura.
In mezzo a Midtown con un tramonto mozzafiato che, visto da est tra i canyon di grattacieli, ci ha quasi commosso.
E domani è vacanza, appunto.
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