Che bei pini!
Sembra che queste siano state le prime parole, a cinque anni, di un caro amico (ES).
Quasi le stesse che pronuncio quasi ogni giorno camminando tra le strade della metropoli notoriamente piu' natalizia del mondo (a circa ventotto anni di distanza). Pini, freschi di taglio, ovunque.
Il profumo e' inebriante e rimanda ai natali spensierati di quando si era piccolini. Quando tutto era ancora intatto.
La vena malinconica, inevitabilmente ispirata dal natale, si e' ispessita d'un tratto sabato pomeriggio scorso, che e' arrivato dopo una lunga, lunghissima serata iniziata da Yakitori Totto [*] e finita, al solito, da Pegu [*].
Sabato pomeriggio, dicevo, dedicato allo shopping natalizio per i nipoti (Apo e Isa) da F.A.O. Schwarz dove ci eravamo dati appuntamento in circa diecimila anime.
Missione portata a termine con soddisfazione anche se lungamente a rischio fallimento causa tre fattori di distrazione: la pianola gigante sulla quale si muoveva Tom Hanks in Big (e dove mi sono esibito in un vortice di regressione/rincoglionimento), un paio di commesse vestite da bambole e una supersexy Barbie di colore (alla quale, michelangiolescamente, chiedevo: perche' non parli?).
Domenica brunch e costolette di agnello al forno.
Lunedi poi e' sempre lunedi'. Si sa, un giorno fascista ha detto qualcuno.
Se poi si perde pure al fanta e l'Inter e' sempre prima in classifica, meglio svegliarsi direttamente Martedi'.
Tutto cio' era per aggiornarvi un po', miei cari.
Quasi le stesse che pronuncio quasi ogni giorno camminando tra le strade della metropoli notoriamente piu' natalizia del mondo (a circa ventotto anni di distanza). Pini, freschi di taglio, ovunque.
Il profumo e' inebriante e rimanda ai natali spensierati di quando si era piccolini. Quando tutto era ancora intatto.
La vena malinconica, inevitabilmente ispirata dal natale, si e' ispessita d'un tratto sabato pomeriggio scorso, che e' arrivato dopo una lunga, lunghissima serata iniziata da Yakitori Totto [*] e finita, al solito, da Pegu [*].
Sabato pomeriggio, dicevo, dedicato allo shopping natalizio per i nipoti (Apo e Isa) da F.A.O. Schwarz dove ci eravamo dati appuntamento in circa diecimila anime.
Missione portata a termine con soddisfazione anche se lungamente a rischio fallimento causa tre fattori di distrazione: la pianola gigante sulla quale si muoveva Tom Hanks in Big (e dove mi sono esibito in un vortice di regressione/rincoglionimento), un paio di commesse vestite da bambole e una supersexy Barbie di colore (alla quale, michelangiolescamente, chiedevo: perche' non parli?).
Domenica brunch e costolette di agnello al forno.
Lunedi poi e' sempre lunedi'. Si sa, un giorno fascista ha detto qualcuno.
Se poi si perde pure al fanta e l'Inter e' sempre prima in classifica, meglio svegliarsi direttamente Martedi'.
Tutto cio' era per aggiornarvi un po', miei cari.
3 Comments:
Nel disappunto ci metterei anche la manifestazione di 2.000.000 (o 200.000) camice azzurre, verdi e nere (nascoste) a Roma..
Nel disappunto ci metterei anche una testata sullo zigomo rimediata sedando una rissa a scuola tra due adolescenti di ottanta chili l'uno.. Aboliamo il Lunedì.
a questo punto, sulla lunga scia di Cuore (abolizione del semaforo rosso e della matematica), proporrei ai radicali un referendum sull'eliminazione del lunedi' ... si sa mai.
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