Il gioco della torre
A me la Tour Eiffel non piaceva tanto.
La trovavo caricaturale, nel suo essere uguale a 10 100 1000 cartoline.
Quando l'ho vista per la prima volta, mi ha colpito per la sua imponenza: é veramente grande.
Ma poi ho imparato a viverla come bussola nei giri in scooter senza meta, come luce del faro di ogni navigatore della città delle luci.
Mi sono scoperto man mano a cercarla con lo sguardo, e a stupirmi ogni volta quando tra le .00 e le .10 di ogni ora si mette clignoter, a luccicare.
Ora che ci torno il weekend, ancora la cerco, come l'altro giorno.
Prima da piu lontano. Contraltare dell'obelisco nello skyline infinito di Concorde...
Poi avvicinandomi, dal ponte sotto cui Lady D ha detto au revoir...
Poi attraversando la Senna, stupendomi come sempre...
E ancora, schermata dalle grandi pareti del Musée du Quai Branly di J. Nouvel...
Poi vederla luccicare, da dentro il museo...
E guardarla ancora un'ultima volta, prima di ricevere l'abbraccio della notte.
2 Comments:
bel tour con i necessari cambi di vista ...
Penso fosse V. Hugo che diceva che per capire una citta' bisogna guardarla dall'alto, dalle torri e dai campanili ... e per Parigi, appunto, dalla Tour Eiffel.
CI sarebbe poi da dirne sugli edifici alti e metropoli, ma e' bello vederla cosi', in movimento, sulle ali di uno scooter e di una ninfa.
Notevole, davvero notevole..
un abbraccio,
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