Gomorra d'oro
Gomorra di Matteo Garrone ha vinto il Grand Prix du Jury al Festival di Cannes, praticamente é arrivato secondo.
Non so con che faccia Sean Penn e Natalie Portman, membri del Jury, avranno visto questo film e aggiunto un nuovo tassello alla loro idea di Italia.
Io sono contento che abbia vinto e che il mondo lo veda.
Sono stato 2 ore in apnea, ipnotizzato dal napoletano sottotitolato, da musiche frenetiche e melodiche, da paesaggi lunari e pre-umani, da un'iconografia tra kusturica e tarantino, da una fotografia poetica e da un montaggio palpitante. Gigi d'Alessio e techno, ecomostri e kalashnikov, pasolini e antonioni. Una regia silenziosa che si tiene volutamente in disparte, con lo stile dei reportage di guerra.
Un mondo in cui la vita non conta niente, una guerra in cui non ci sono donne e bambini. In cui c'é solo l'oggi, ci siamo solo noi e gli altri sono i nemici.
Un mondo in cui "i soldi sono la prima cosa". Soldi nelle mani, nei pensieri, arrotolati dai polpastrelli e contati, scambiati, rubati, toccati, cercati. Soldi sporchi che poi diventeranno puliti, mentre il cancro aumenta del 20% per i rifiuti tossici mal smaltiti, mentre muore una persona ogni 3 giorni, mentre l'alta moda abbassa i costi e alza la qualità con aste al ribasso che alimentano sfruttamenti e usura. E i cinesi alle porte..
Ouf.
Per fortuna che l'immagine dell'Italia ne esce sicuramente bene con Il Divo, che vince il Prix du Jury (3° premio) e ci racconta Andreotti secondo Paolo Sorrentino...
Al regista che gli domandava: "Chi é Andreotti?", Cirino Pomicino ha risposto: "Innanzitutto un uomo mondano".
In uscita mercoledi.
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