giovedì, maggio 22, 2008

Prima comunione









Non mi ricordo bene, ma mi pare che la mia prima comunione sia stato un pacco.
Vestito come un pinguino precoce, un pranzo al ristorante. Forse i nonni.

La popolazione creola di Guadeloupe, chiamati genericamente les antillais, non godono di ottima reputazione. Si dice siano un po' aggressivi, che non abbiano ancora superato il post-schiavismo e che siano ostili all'uomo bianco.
Allora, detto che avrebbero ragione - essendo l'uomo bianco anche francese - io non credo che sia così vero. A me stanno simpatici.
Vivono al di sopra delle loro possibilità, facendo figli a raffica per sfruttare gli aiuti statali da oltreoceano. Popolano negozi e centri commerciali spendendo tutto quello che hanno e anche di piu, con mille forme di credito. Le baracche con BMW parcheggiate fuori sono tutt'altro che rare.
Vivono giorno per giorno, musica sempre a balla, con una grande spiritualità, un po' pagana, e con il senso della festa e della celebrazione. Vanno in chiesa come se andassero ogni volta a un matrimonio. Pieni di colori. Ritmo lento, molto.

Ho partecipato alla prima comunione di Anne Kantika. Già l'orario, alle 7 di sera, niente male.
Noi aspettavamo lei e i familiari in una specie di ristorante in un campo. Sono arrivati alle 9 direttamente dalla chiesa, con un'ora di ritardo. Torte enormi, 200 invitati, boudins créoles (una spece di sanguinaccio buonissimo, piccantissimo) e verdure, musica e danze infinite, vecchi coppie e bambini insieme.

Una festa. Vissuta in pieno jetlag, ebbro di tutto.