Prima comunione
Non mi ricordo bene, ma mi pare che la mia prima comunione sia stato un pacco.
Vestito come un pinguino precoce, un pranzo al ristorante. Forse i nonni.
La popolazione creola di Guadeloupe, chiamati genericamente les antillais, non godono di ottima reputazione. Si dice siano un po' aggressivi, che non abbiano ancora superato il post-schiavismo e che siano ostili all'uomo bianco.
Allora, detto che avrebbero ragione - essendo l'uomo bianco anche francese - io non credo che sia così vero. A me stanno simpatici.
Vivono al di sopra delle loro possibilità, facendo figli a raffica per sfruttare gli aiuti statali da oltreoceano. Popolano negozi e centri commerciali spendendo tutto quello che hanno e anche di piu, con mille forme di credito. Le baracche con BMW parcheggiate fuori sono tutt'altro che rare.
Vivono giorno per giorno, musica sempre a balla, con una grande spiritualità, un po' pagana, e con il senso della festa e della celebrazione. Vanno in chiesa come se andassero ogni volta a un matrimonio. Pieni di colori. Ritmo lento, molto.
Ho partecipato alla prima comunione di Anne Kantika. Già l'orario, alle 7 di sera, niente male.
Noi aspettavamo lei e i familiari in una specie di ristorante in un campo. Sono arrivati alle 9 direttamente dalla chiesa, con un'ora di ritardo. Torte enormi, 200 invitati, boudins créoles (una spece di sanguinaccio buonissimo, piccantissimo) e verdure, musica e danze infinite, vecchi coppie e bambini insieme.
Una festa. Vissuta in pieno jetlag, ebbro di tutto.
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