Gli ultimi [Franco]
Poco prima di Natale, quando tutti correvano dietro a regali piu o meno utili, ed altri dietro all'ennesimo bonus, Achab si é occupato degli ultimi [qui].
Quelli sono ultimi oltreoceano. Poco dopo, di qui dall'oceano, un altro degli ultimi se ne é andato.
Si chiamava Franco, in arte Pacialacca, abitava in un paesino del basso Piemonte, dove già c'é aria di Liguria, tutti dicono 'belin', e i tifosi di Genoa e Samp sono piu numerosi di quelli di Juve e Toro.
Terra di confine, tra due regioni, tra il passato contadino e il presente operaio.
Limbo per molti che, come Franco, non ce la fanno a tenere il ritmo di questo mondo, e stanno li, in attesa che qualche Dio se li porti via.
Franco era grande per noi ragazzini, seduto sulla moto fuori dal bar lo guardavamo intimiditi, e divertiti per quella faccia tonda e quelle battute fulminanti.
Faceva le pulizie in una fabbrica, poi la gotta e la tristezza se lo sono portati via, e si é chiuso in casa fino ad andarsene in silenzio.
Il mio amico Davide, il professore dal cuore buono, ha rotto il silenzio di una comunita che lo ha dimenticato, e gli ha reso un ultimo omaggio fraterno su di un giornale locale.
Se avete due minuti, cliccate sul jpg e leggete queste parole giuste, calde e profonde, che renderanno meno amaro il suo eterno gironzolare, sulla sua moto, ovunque egli sia.
Lui che era "troppo distante dal dire comune e dall'atteggiamento dei mediocri", lui che non era sposato ma che sarebbe stato un ottimo marito, e "che nelle donne trovava il fiore meraviglioso del giardino del mondo, e il loro profumo era per lui una trappola dolcissima e irresistibile", lui per cui "il sorriso era il navigatore del suo camminare e la fiamma della sua intelligenza".
Addio Franco, riposa in pace.
Grazie Davide, una volta di piu.
1 Comments:
bravo davide (e bravo ovviamente grosrat) e ciao franco.
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