domenica, febbraio 27, 2005

Orizzonti cambiati o comuqnue in procinto di cambiare

Mi sto sorprendendo di me stesso. Nel senso che fino a pochi mesi fa mai mi sarei aspettato di trovarmi così a mio agio qui. Non parliamo poi di quello che pensavo qualche anno fa.
Mi vengono i brividi nel pensare che davanti a qualche birra al tuxedo, oppure davanti a qualche bicchiere di rosso in collina, affermavo (in buona compagnia) la piena dignità del modello sovietico. Forse in una olimpiade tifavo pure u.r.s.s. (!).
Con un antiamericanismo viscerale che solo adesso riconosco figlio di una sostanziale ignoranza.

E adesso sono qui - ok, in un isola felice (e democratica) della costellazione americana, però pur sempre di U.S.A. si tratta - ad apprezzare lo stile di vita, il modo di lavorare e tanto altro difficile da spiegare.
Empirismo, varietà, mescolanza, ...

Sono io che son cambiato e mi preferisco così, più aperto e laico, meno ideologia, più pensieri, più dubbi.
Piccoli indizi: leggevo solo la Repubblica, adesso anche il Corriere ed il Foglio (e la Gazzetta dello Sport di cui prima mi vergognavo).
Perdo i capelli e sto pure ingrassando.

Sono probabilmente indizi di un rincoglionimento progressivo che però interpreto - con l'indulgenza verso se stessi che si ha dopo i trenta - come un cammino verso un orizzonte più articolato e complesso.

Non vorrei però finire come quelli che che a furia di spiegarsi i cambi di orizzonte son passati da Lotta Continua a Studio Aperto ... anche se per ora non riesco a immaginarmi di passare nemmeno dai DS alla Margherita.

Forse il passaggio che ora più mi interessa è quello di panpot.
Un sano individualismo in salsa anarchica.
Vorrei ... ma posso?

ps: fiero del "procinto" nel titolo del post

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Credo che buona parte della nostra micro-comunità condivida il mood del tuo post e che più o meno tutti, a vari livelli, siamo alla prese con le sensazioni di cui parli.
Quel che mi perplime (!) in questo periodo sono le implicazioni, i riflessi, le conseguenze di questi orizzonti che cambiano.Forse anche perchè c'è una parte di me scioccamente super-fatalista che crede ben poco in quello che può fare una persona per ciò che gli accade (e per gli orizzonti che cambiano), se non prendersi cura delle conseguenze.L'altra parte invece, quella anarco-comunitaria, ti aspetta a braccia aperte ;-)) Un bacio.

11:10 AM  
Blogger grosrat said...

A me non stupisce affatto che tu stia cosi bene. Le vibrazioni che ho sentito in 10 giorni nella Grande Mela sono impagabili, questo sentirsi parte viva di un grande cuore pulsante, e allo stesso tempo stupirsi in continuazione di tutto intorno. Sentirsi a casa senza che ti manchi l'aria, imparare sempre. Quello che cerchiamo in questo momento, probabilmente. Per questo caro achab, prepara il divano per metà aprile o inizio maggio.

6:20 PM  

Posta un commento

<< Home