Dio è bulgaro
Dilettarsi col mondo della fonica a volte riserva sorprese.
Martedì scorso mi son ritrovato a Milano per un lavoro di cui non sapevo praticamente nulla (se non la paga e una vaga idea degli orari, al solito). Poi si è scoperto che si trattava del concerto della più famosa rock band bulgara. Link alla serata, link alla band. Pronti-via, perplessità generale. Seguita da luoghi comuni sui bulgari a manetta (non ce ne sono tantissimi, ma ce ne sono). Immediatamente dopo, disquisizioni tecniche miste a strisciante supponenza: mixer analogico? Effetti? Compressioni? Disposizione delle tower? Nel mentre, iniziava a serpeggiare il domandone: ma come cazzo comunichiamo coi bulgari? Si è andati avanti così, tra spocchia e cazzeggio fino al loro arrivo. E qui, totale conferma del luogo comune: una rock band bulgara è proprio come vi immaginate una rock band bulgara, esteticamente intendo. Ma solo in quello, perchè per il resto; professionalità totale, competenza, simpatia, inglese perfetto. Ah, sciocco occidentale prevenuto! Gran voce, gran feeling tra la band, molta melodia condita di rock (un pò i Pooh, insomma...). Al concerto poi, bulgari (e bulgare, soprattutto) in visibilio. Una bella serata, alla fine. Da cui me ne torno con la foto sotto al titolo ( uno dei due è Atanas "Nasko" Penev, cantante e icona bulgara).
2 Comments:
io lo so qual'è...io lo so!! :P
dimenticavo...sto ancora aspettando un caffè!
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