giovedì, gennaio 17, 2008

Dello iato o intervallo per l'Italia

Vista da qui l'Italia non e' messa bene.
Non ci vuole molto a dirlo; anzi, ormai e' uno sport diffuso tra gli italiani parlare male del proprio Paese (patria, sorry, proprio non ce la faccio a dirlo. sono vecchio stampo, un socialista di montagna di una volta) e a me non piace pur avendolo fatto a mio volta, sometimes. Per non parlare poi delle ricette proposte sulla scia qualonquista di Beppe Grillo.
Comunque ora tocca a Mastella, alla moglie. Ceppaloni. E tutto quello che sapevamo gia'.
Ma ieri c'era il Papa alla Sapienza.
E il giorno prima i rifiuti di Napoli.
E domenica Pato che e' un fenomeno.
E cosi' via all'infinito in mezzo ad una cronaca amplificata tutti i giorni dai giornali schiavi di un sistema di comunicazione del cazzo.
Cie' chi cazzo si ricorda di quanti erano in quella cazzo di casa di Perugia alla fine?
3-4-9?
Un paese tenuto sovraeccitato con un sistema di comunicazione da Repubblica delle Banane.

Allora direi.
Calma.
Respiriamo.
Intervallo.
Silenzio.
Mettiamo uno iato tra cosa e cosa.
Leggiamo un secondo.
Riflettiamo.

E poi ripartiamo.

Altrimenti sembra di vedere uno che sta annegando e che continua ad agitarsi inutilmente.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Clicca sul nome qui sopra e ti apparirà quanto condivido...

6:35 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io odio annegare.
Io odio agitarmi inutilmente.
Io voglio respirare, riflettere e ricominciare.

6:55 PM  

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