Aldo Serena sulla navetta per Malpensa, intento a leggere la rosea (in particolare le pagine della C e di giovedì).
Toto Cotugno sull'aereo, in bianco con sotto lupetto nero. Tintissimo e con occhiali da Bono senza averne l'aria. L'ha festeggiato solo un pompiere alla partenza.
Me stesso, che dopo stressante peregrinare per le vie anguste della piccola oliva lombarda son tornato nella grande mela e tra le braccia della mia topa.
I miei compagni di classe delle elementari che son stati evocati da una lunga chiacchierata dopo un martini defaticante; ecco, penso che su quest'ultima cosa si potrebbe costruire un gioco di società il cui successo sarebbe decretato dal moltiplicarsi dei link e delle immagini: ogni nome ti evoca un pomeriggio assolato a giocare a pallone, una festa di compleanno già malinconica, una lite nei corridoi alti alti, il poster dei funghi velenosi e non, la tinta della maestra, il panettiere rabbino e la focaccia, l'astuccio, il profumo della cartella nuova, i pastelli, i resoconti ai genitori, le pagelle, le merende burroezucchero, la mano sudata dell'amico scendendo le scale, le campanelle, i bidelli, l'infermiera orrenda, le domeniche in campagna, ... continuate voi.
Ecco i miei (rigorosamente separati in maschi e femmine: grembiule nero e gala blu da una parte, grembiule bianco e gala rosa dall'altra):
lorenzo
valerio
pierpaolo
nicola
ivan
marco
andrea
lucio
corrado
francesca (fidanzatina)
monica
elisa
erika
gloria
laura
elena
ps: di cognomi nemmeno l'ombra