Mamma (e) li turchi
Le tre penisole che si guardano e che si cercano sul Bosforo, creano un paesaggio urbano unico e indimenticabile. Dodici milioni di abitanti ufficiali e venti stimati, su una orografia complessa e inaspettata. Monumenti sublimi del passato che occhieggiano orgogliosi tra un tessuto minuto fatto di case e di stradine perennamente intasate di macchine. Un pò Porto, un pò Genova, un pò Napoli. Le enormi petroliere russe che solcano lo stretto, tra piccoli traghetti, carghi e peschereggi. Una folla colorata e in movimento la attraversa e la anima di continuo. Qualche velo, tanti baffi, una moltitudine di sigarette accese. I Taksi gialli ovunque. Tre giorni non stop di solo lavoro ed uno a perdersi nei muri di Santa Sofia, tra i colori del Grand Bazar (il Suk medievale) e i profumi del mercato delle spezie, nel buio incantevole della cisterna d'acqua interrata con le colonne romane, nel silenzio misterioso dei tappetti della moschea.
E c'era, a sorpresa, anche la mamma (ed il papà). A festeggiare i 59 (ops, non si dice?) con me ...
Auguri ancora, qunado sorridi ne dimostri 20 di meno.